CINEMA TEATRO FILO

IL GABINETTO DEL DOTTOR CALIGARI
Un film di Robert Wiene.
Horror, b/n durata 78 min. - Germania 1920.
Con Conrad Veidt, Werner Krauss, Friedrich Feher, Lil Dagover.

Restaurato nel 2014 da Murnau Stiftung e Cineteca di Bologna presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata

Pietra miliare del cinema tedesco, leggendario classico del muto, precoce esempio di thriller psicologico, primo successo internazionale della cinematografia tedesca dopo la Prima guerra mondiale, prototipo del cinema espressionista. "In Caligari, l'interpretazione espressionista è riuscita con raro successo a evocare la 'fisionomia latente' di una piccola città medievale dai vicoli tortuosi e oscuri, budelli stretti rinserrati tra case sgretolate le cui facciate sbilenche non lasciano mai entrare la luce del giorno. Porte cuneiformi dalle ombre pesanti e finestre oblique dai vani deformi sembrano rodere i muri. Davanti all'esaltazione bizzarra che emana da questa scenografia sintetica di Caligari, ricordiamoci di una dichiarazione di Edschmid: 'l'espressionismo si muove in un'eccitazione perpetua'. Queste case o questo pozzo appena schizzato all'angolo di una stradina sembrano infatti vibrare di una straordinaria vita interiore" (Lotte H. Eisner).

Das Cabinet des Dr. Caligari, la cui comparsa coincise con la fine del primo quarto di secolo del cinematografo, rappresentò per molti aspetti una pietra miliare della storia del cinema. Il film più sensazionale del 1920 delineava nuove ambizioni estetiche, nuovi rapporti tra film e arti grafiche, tra attori e scenografia, tra immagine e narrazione. I legami che instaurò tra un cinema ancora giovane e i movimenti artistici più sperimentali dell'epoca sorpresero e attirarono un pubblico di intellettuali che fino ad allora aveva degnato di ben poche attenzioni un settore dello spettacolo considerato ancora sospetto. Il film conferì inoltre alla cultura cinematografica tedesca un prestigio internazionale senza precedenti, e contribuì a riaprire mercati che si erano chiusi con la Guerra mondiale e con il successivo ostracismo economico. Caligari fu un caso unico, straordinario. La storia della sua genesi esercita di conseguenza un fascino particolare. Nel corso degli anni, tuttavia, quella storia è stata offuscata dall'accumularsi di leggende e testimonianze contraddittorie. Mentre il film veniva promosso a un rango mitico nella storia del cinema e più in generale nella cultura del ventesimo secolo, chi vi aveva avuto a che fare tentò spesso di sottolineare e drammatizzare il proprio contributo. Per quegli artisti costretti all'esilio dall'avvento del nazismo e obbligati a ricominciare da zero all'estero, fu spesso particolarmente importante poter vantare il proprio ruolo nella creazione del Caligari, biglietto da visita che apriva tutte le porte (David Robinson).