L'INCREDIBILE STORIA DI DUE FILM GEMELLI
Il 12 settembre ricorrono i sessant’anni dalla prima proiezione, al Supercinema di Firenze, di quello che avrebbe dovuto essere solo un film di serie C, firmato da uno sconosciuto Bob Robertson e che, invece, è diventato un monumento della storia del cinema. Per un pugno di dollari si conquistò, giorno dopo giorno, un pubblico vastissimo, impose un genere, il western spaghetti, che avrebbe fatto diventare l’industria cinematografica italiana la seconda al mondo.
Sergio Leone aveva trentaquattro anni, una carriera da aiuto regista, un esordio, Il colosso di Rodi, che lo aveva portato in un vicolo cieco. Fu la visione in un cinema romano di La sfida del samurai, distribuito in Italia dopo la presentazione alla Mostra di Venezia, dove Mifune ottenne la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, che gli fece balenare la possibilità di trasformarlo in un western.
Leone, che aveva adorato I sette samurai, conosceva bene il successo che John Sturgess nel 1960 aveva ottenuto con il remake in chiave western del capolavoro di Kurosawa, I magnifici sette, e capì immediatamente che La sfida del samurai sarebbe potuto diventare un western a basso costo, perché la gran parte delle scene si potevano svolgere in un’unica location. Leone studiò il film di Kurosawa inquadratura per inquadratura e ne trasse una copia fedelissima. La storia dell’arte è fatta di intuizioni e di una continua trasmissione da un autore all’altro. Quello che riesce a Leone è però qualcosa che solo i grandissimi artisti possono fare, perché Per un pugno di dollari deve tutto al suo originale ma, allo stesso tempo, ne è completamente diverso, per le infinite variazioni e invenzioni che lo trasformano nell’archetipo della nuova stagione del western. Un film che cambiò la vita di Leone, quella di Eastwood e quella di Morricone.
Ora i due film esistono in versioni restaurate e ci è parso il momento di presentarli assieme, al pubblico delle sale italiane. (Gian Luca Farinelli)
PER UN PUGNO DI DOLLARI
Regia di Sergio Leone.
Un film con Clint Eastwood, Gian Maria Volonté, Marianne Koch, Wolfgang Lukschy, Sieghardt Rupp. Genere Western - Italia, 1964, durata 95 minuti.
Un film con Clint Eastwood, Gian Maria Volonté, Marianne Koch, Wolfgang Lukschy, Sieghardt Rupp. Genere Western - Italia, 1964, durata 95 minuti.
3.50€ MER 18 SET - ORE 21.00 3.50€
SAB 21 SET - ORE 18.30
MIGLIOR MUSICA - NASTRI D'ARGENTO 1965
“Per un pugno di dollari non sarebbe mai esistito se Leone non fosse andato a vedere La sfida del samurai nell’autunno del 1963. Il moderno eroe d’azione, in modo alquanto appropriato, deve la propria esistenza a un furto che ha avuto una portata e conseguenze straordinariamente produttive […]. Il film esce in Italia nel settembre del 1964 e negli Stati Uniti nel gennaio del 1967, ottenendo un grosso successo. Il pubblico scopre una nuova specie di fiaba attualizzata, un fresco, elegante antieroe western, e una partitura musicale dissonante, lontanissima rispetto al tradizionale canone sinfonico dei western hollywoodiani. […] Leone lo ha definito “il suo primo film personale”. Un film che trasforma Clint Eastwood in una superstar in Europa e lancia la massiccia ondata di western italiani”.
(Christopher Frayling)
YOJIMBO – LA SFIDA DEL SAMURAI
Regia di Akira Kurosawa.
Un film con Toshirô Mifune, Tatsuya Nakadai, Yoko Tsukasa, Isuzu Yamada, Daisuke Katô, Seizaburo Kawazu.
Genere Drammatico - Giappone, 1961, durata 110 minuti.
Un film con Toshirô Mifune, Tatsuya Nakadai, Yoko Tsukasa, Isuzu Yamada, Daisuke Katô, Seizaburo Kawazu.
Genere Drammatico - Giappone, 1961, durata 110 minuti.
MER 25 SET - ORE 21.00
SAB 28 SET - ORE 18.30
SAB 28 SET - ORE 18.30
MIGLIOR ATTORE - FESTIVAL DI VENEZIA 1961
Primo dei due film che Kurosawa ha dedicato al ronin (samurai senza padrone) Sanjuro, La sfida del samurai si svolge nell’era Tokugawa (XVII secolo), nel crepuscolo degli ideali e nel caos dei conflitti fra potentati. Sanjuro finge di mettersi al servizio di un mercante nella guerra che si protrae contro il suo rivale, ma sotterraneamente ordisce una strategia che conduce al reciproco massacro di entrambi. Narrato con un impeccabile dosaggio di effetti, colpi di scena, un’ironia acuminata e riusciti momenti grotteschi, è un western che riecheggia l’amore di Kurosawa per il cinema di Ford. Ispirò involontariamente il western all’italiana: infatti Leone ne plagiò la trama in Per un pugno di dollari.
(Roberto Chiesi)
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