CINEMA TEATRO FILO


SPETTACOLO UNICO
MER 9 FEB - ORE 21.00

8 1/2
Regia di Federico Fellini.
Un film con Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Anouk Aimée, Sandra Milo, Barbara Steele.
Drammatico, - Italia, 1963, durata 138 minuti.


MIGLIORI COSTUMI - PREMIO OSCAR 1964
MIGLIOR FILM STRANIERO - PREMIO OSCAR 1964

MIGLIOR REGIA - NASTRI D'ARGENTO 1964
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAG. - NASTRI D'ARGENTO 1964
MIGLIOR SCENEGG.RA - NASTRI D'ARGENTO 1964
MIGLIOR SOGGETTO ORIGINALE - NASTRI D'ARGENTO 1964
MIGLIOR FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO - NASTRI D'ARGENTO 1964
MIGLIOR MUSICA - NASTRI D'ARGENTO 1964
MIGLIOR PRODUZIONE - NASTRI D'ARGENTO 1964

Guido è un regista, quarantenne, un po' stanco. Tutto ciò che lo riguarda è stanco: il rapporto con la moglie, col suo produttore, con gli amici, persino con l'amante. Naturalmente l'ispirazione si è fatta sottile, le idee sono rare e astratte, la pigrizia avanza. Ha fatto costruire un'immensa e costosa impalcatura che forse servirà per un film di fantasia, forse. Infatti lo stesso Guido non sa perché l'abbia fatta costruire. Intorno a lui si muovono tutti i "fenomeni" del cinema: tecnici che urlano, amanti di produttori, velleitari che propongono sceneggiature, anziane attrici che aspirano a un ultimo colpo di coda. Guido rincorre idea dopo idea, tutte scialbe e abbandonate. Un critico di cinema dal linguaggio inverosimilmente ermetico gli smonta una per una tutte le iniziative. Cerca un po' d'aiuto in un alto prelato, che in risposta alle sue angosce gli parla di cardellini. Per fortuna la sua fantasia può correre liberamente nel passato, nell'età dell'adolescenza, nella sua prima terra ai tempi della scuola e delle prime sensazioni. I timori, i misteri, le curiosità, le prime eccitanti trasgressioni.


Infine ecco il grande girotondo da fiera, con tutti i personaggi che si tengono per mano, che gli girano intorno: tutto continua ed è vitale, ed è inutile drammatizzare sul grande palcoscenico della vita.

Otto e mezzo è da molti ritenuto la più alta espressione di Fellini, più ancora della Dolce vita. Qui tutto si compie, tutti i misteri vengono identificati. Il mondo del regista si evolve da (più o meno) reale che era, sale di dimensione per diventare tutto.

Tutto incredibilmente nella sua "prima persona", come una sorta di paradiso e inferno efficacissimi, onnicomprensivi: il cinema di Fellini è complice, misterioso e ruffiano, blasfemo e religioso, è puttaniere e crea disagio, è eroico e vigliacco, è uomo e donna, qualunquista, apolitico, periferico, olimpico e provinciale. Ma la soglia di fantasia, magia e sortilegio è altissima, raggiungibile solo da Fellini. Premio Oscar.




(fonte - https://www.mymovies.it)




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