CINEMA TEATRO FILO


MER 28 OTTOBRE - ORE 20.30
BIGLIETTO UNICO 6,00 EURO
IL CASO PANTANI 
L'OMICIDIO DI UN CAMPIONE
Regia di Domenico Ciolfi.
Un film con Francesco Pannofino, Marco Palvetti, Brenno Placido, Fabrizio Rongione, Domenico Centamore.
Drammatico, - Italia, 2020, durata 150 minuti.


La vicenda di Marco Pantani viene narrata in un docudrama a partire dal 5 giugno 1999 (giorno in cui a Madonna di Campiglio venne escluso dal Giro d'Italia perché trovato con un valore di ematocrito troppo alto) fino al 14 febbraio 2004 in cui venne rinvenuto morto in una stanza di un residence a Rimini.


L'opera prima di Domenico Cioffi parte da un assunto che viene chiarito sin dal titolo l'omicidio di un campione. Si sarebbe anche potuto titolare L'uomo che venne ucciso due volte perché il film mette chiaramente in luce come, prima della morte fisica del 2004 il Pirata fosse già stato ammazzato da quella sentenza 'sportiva' del giugno 1999.

Le virgolette sono d'obbligo perché la tesi del film è quella di una manomissione della provetta del prelievo fatto al campione al fine di evitare alla camorra un enorme esborso di denaro per le scommesse clandestine che avevano puntato su di lui. I film a tesi sono destinati (come è ovvio) a far discutere. C'è chi vi aderisce e chi invece solleva dubbi sulla verosimiglianza. Accadrà anche in questo caso in cui si colloca ogni situazione datandola e collocandola con precisione (tranne in una scena che lo spettatore attento saprà individuare).

Cioffi si avvale della prestazione di tre attori per interpretare Pantani (Brenno Placido, Marco Palvetti, Fabrizio Rongione) e questo offre qualche discontinuità soprattutto sul piano vocale. C'è chi utilizza la cadenza emiliana e chi invece se ne distacca completamente. L'indagine non è però solo di carattere investigativo (elemento a cui viene principalmente affidata l'ultima parte del film) ma scruta senza fare sconti a nessuno, Pantani compreso, l'animo di un campione amato dal pubblico che improvvisamente passa manzonianamente dall'altare alla polvere con tutte le conseguenze immaginabili e non.

A sostenere questo ritratto intervengono anche immagini dell'epoca in cui compare il vero Pantani. La doppia tesi del complotto (sia per l'esclusione dal Giro d'Italia sia per la sua morte) è sostenuta da prove d'appoggio dibattimentali notevoli. Molto più la prima però che la seconda in cui molti elementi risultano incongruenti con le conclusioni a cui si arrivò all'epoca (morte per overdose di cocaina e farmaci) ma in cui non si spiega per quale motivo le indagini avrebbero dovuto condurre a valutazioni opposte all'ipotesi dell'omicidio. Se nella vicenda del giugno 1999 un mandante (la camorra) è precisamente individuato in quella del febbraio 2004 manca la risposta alla domanda: Cui prodest? 




(fonte - https://www.mymovies.it)