CINEMA TEATRO FILO

VEN 3 - ORE 18.30
SAB 4 - ORE 18.30
DOM 5 - ORE 16.00/21.00
LE STAGIONI DI LOUISE
Un film di Jean-François Laguionie.
Animazione, durata 75 min. - Francia 2016.
Con Piera Degli Esposti Titolo originale Louise en hiver.

L'ultimo treno dell'estate parte dalla località balneare di Biligen, riportando in città gli ultimi vacanzieri e dimenticando l'anziana Louise. Poco male, pensa la donna, i parenti si accorgeranno presto della sua assenza e verranno a prenderla. Ma così non è. Completamente sola nella cittadina deserta, Louise si trova a doversi arrangiare per recuperare il cibo e tutto ciò che le serve. Come una novella Robinson, si scoprirà più forte e intraprendente del previsto e troverà il suo Venerdì nel cane Pepper, anziano e solo come lei, con il quale stringe un'amicizia vitale. Con le onde del mare, ritmiche e inarrestabili, arrivano anche i ricordi. Il tempo cambia passo nella solitudine e le stagioni si confondono, anche quella della vita.
Giudicato all'unanimità tra gli esponenti più importanti e interessanti dell'animazione francese, Jean-Francois Laguionie si è fatto conoscere, a fine anni Settanta, con il cortometraggio "La traversée de l'Atlantique à la rame", che già parlava dell'oceano e scherzava con il tempo. Le stagioni di Louise arriva ora come una vera e propria sintesi della poetica e della pratica artistica di Laguionie, che affonda nella sua biografia - le vacanze trascorse sulle coste della Normandia - e nel suo amore per i pittori francesi del secondo Ottocento, che di quelle coste avevano fatto l'oggetto delle loro vedute, o meglio visioni.
L'intensità del film nasce, oltre che dal tono pacato e leggermente ironico del racconto, soprattutto dal modo in cui si fondono il realismo delle immagini e la tecnica del guazzo che le illustra, apportando tali colori e una tale matericità che il naturalismo è presto superato e si sfonda nella sfera del poetico. Lo stesso avviene a livello sonoro, dove i suoni dell'ambiente (il mare, gli uccelli) si combinano con una musica evocativa e scritta ad hoc per la personalità di Louise e il suo vagabondaggio nei ricordi di una vita. Esiste il rischio di lasciarsi distrarre, per qualche minuto, di tanto in tanto, dal tono flemmatico che accompagna la sua passeggiata quotidiana sulla spiaggia di Biligen, ma è un rischio contemplato, forse perfino avvalorato: sarà lei stessa, con un piccolo sussulto della voce, o Pepper con una sua gentile interruzione, a riprenderci al volo, come fossimo aquiloni che si sono allontanati col vento.
La forza con cui la protagonista accetta il suo destino, senza abbandonarsi mai alla disperazione e, anzi, ad un certo punto, abbracciando la solitudine e incarnandola, è profondamente commovente e rende questo film adatto per un pubblico non più infantile, in grado di entrare in simpatia con lei. Nel suo essere una vecchietta speciale, infatti, Louise è anche però emblema della vecchiaia di tutti, della memoria che prende le sue strade, della delusione che va dissimulata per quella visita tanto attesa che non c'è stata, del ritorno all'infanzia e ad un mondo segreto, che fa battere il cuore, se solo ci si ricorda di ascoltarlo.

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