CINEMA TEATRO FILO



VEN 7 OTT - ORE 21.00
SAB 8 OTT - ORE 21.00
DOM 9 OTT - ORE 21.00 

BIGLIETTI
INTERO 8,00 - OVER65 7,00 - STUDENTI 6,50
  SOLO PER SOCI ANTANI  
  DOM 9 OTT - ORE 21.00 - 5 URO  


GLI ORSI NON ESISTONO
Regia di Jafar Panahi.
Un film con Jafar Panahi, Mina Kavani, Naser Hashemi, Vahid Mobasheri, Bakhtiyar Panjeei.
Drammatico - Iran, 2022, durata 106 minuti.

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
FESTIVAL DI VENEZIA - 2022

GLI ORSI NON ESISTONO di Jafar Panahi ritrae due storie d’amore parallele. In entrambe gli amanti vengono osteggiati dalle forze della superstizione, dalle meccaniche del potere e da ostacoli nascosti e inevitabili.


UNA STORIA CHE RECLAMA VERITÀ IMMORTALATA DA UN REGISTA CHE CONTINUA A ESPORSI IN PRIMA PERSONA SENZA TIMORE

Dramma di doppia ambientazione, in cui Jafar Panahi stesso incarna il ruolo di un regista, Gli orsi non esistono mette in scena le riprese di un film presso una città turca ai confini con l’Iran, diretto in remoto via computer dal cineasta che si trova in un villaggio montano di poche anime presso la frontiera tra i due stati. Le difficoltà crescono con lo scorrere del tempo dentro e fuori le riprese del film-nel-film, laddove una coppia di aspiranti esuli soccombe davanti all’autorità e implode nella menzogna, mentre al di qua del confine Panahi si trova ad affrontare le diatribe ancestrali di un villaggio arcaico e meschino, ancora timoroso della superstizione.

I fili narrativi sapientemente congegnati dal cineasta, anche autore di soggetto e sceneggiatura, arrivano a confluire in una spirale disperata e disperante di risoluzione, unicamente - e qui sta la grandezza dell’opera - attraverso la forza delle immagini, sia fotografiche che cinematografiche, in cui Panahi continua a credere senza timori, perché è “la nostra paura a dare il potere a chi ci nega la libertà”. Del resto, egli per primo conosce il dramma della sospensione dei diritti umani e civili, della mancanza di libertà, e per questo il suo film costruito sul confine assume un valore ancor più pregnante e simbolico. Al centro, infatti, è quella sottile linea che separa la realtà dalla finzione, la verità dalla menzogna, la parola dal silenzio, il visibile dall’invisibile. E ancora la paura dal coraggio, in definitiva la scelta di rimanere o lasciare la Patria.





(fonte - https://www.mymovies.it)





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