CINEMA TEATRO FILO



 

Giovedì 21 maggio - 21.00
Venerdì 22 maggio - 21.00
Sabato 23 maggio 
- 21.00

Domenica 24 maggio - 21.00
LE STREGHE SON TORNATE
Un film di Álex De la Iglesia
Commedia, durata 112 min. - Spagna 2013.
Con Carmen Maura, Hugo Silva, Mario Casas, Carolina Bang, Terele Pavez.

Josè non è mai stato un gran lavoratore e da quando la moglie lo ha lasciato può vedere solo ogni tanto il figlio piccolo, così decide di portarlo con sè in una rapina al termine della quale, dopo un lungo inseguimento in auto, i due assieme al complice, l'autista del taxi che hanno sequestrato e un ostaggio finiranno in un paese di streghe nel tentativo di espatriare in Francia.
Le streghe in questione sono interessate al bambino piccolo, perfetto per un rituale che progettano da tempo e meditano di mangiare gli altri uomini in un grande banchetto, se non fosse che la più giovane di loro si è invaghita di Josè.
Zugarramurdi è un luogo esistente, un paese della regione basca noto per uno dei più clamorosi casi di "stregoneria" registrati e aspramente repressi da parte dell'Inquisizione spagnola, in cui Alex de la Iglesia si diverte ad ambientare il suo film di streghe, deviando dalle regole del genere, come spesso accade al regista spagnolo, per divertirsi con una trama che finisce per assumere le consuete proporzioni apocalittiche.

Scritto assieme al solito straordinario Jorge Guerricaechevarria (spalla da cui non si può prescindere per qualsiasi valutazione sul cinema di de la Iglesia) Las brujas de Zugarramurdi non fa mai mistero di usare le streghe per parlare di donne con il tono iperbolico, cattivo e spietato che il regista applica a qualsiasi argomento e dalle cui esagerazioni riesce ad estrarre le più oneste verità. Le donne sono streghe, tutte. Lo sono quelle vere, che nel film irretiscono i protagonisti e pianificano l'annichilimento del maschio, ma lo sono anche quelle che non hanno alcun potere magico, come si intuisce dalla maniera in cui i protagonisti parlano di loro. Usando infatti come un'arma il terrore degli uomini nei confronti di fidanzate e mogli, de la Iglesia e Guerricaechevarria si tengono in un miracoloso equilibrio, capace di condannare e scherzare pesantemente su entrambi i sessi (tanto vili e scemi gli uomini quanto oppressive le donne), di fatto evitando la trappola della misoginia.
Dopo i più cauti e modesti Oxford murders o La chispa de la vida e più in linea con il fortissimo Ballata dell'odio e dell'amore Alex de la Iglesia torna a girare un film in cui ambisce a godere e far godere, unendo tutto ciò che provoca piacere a lui e agli spettatori. Il thriller, l'azione, l'umorismo, i corpi, il sesso, il sangue, il mangiare, l'amare, il piangere e il correre, l'obiettivo del regista sembra di nuovo (e finalmente) essere quello di riuscire a comprendere nella stessa immagine tutto ciò che suscita sensazioni piacevoli e di farlo con una tecnica filmica magistrale, seria più di quella di qualsiasi altra commedia, capace di trovare sempre il tempo o il luogo per dire qualcosa di audace con le ambientazioni e le immagini.
Se infatti da una parte Las brujas de Zugarramurdi può sembrare il massimo del disimpegno godereccio, dall'altra è evidente che senza sottolinearlo mai il film incastri nei dettagli segmenti potentissimi come la folgorante apertura in cui viene rapinato un negozio ComproOro (il simbolo stesso della crisi economica di questi anni) da un uomo armato di fucile a pompa, vestito e truccato da Gesù Cristo, accompagnato dal figlio di meno di 10 anni. Nessuno oggi in Europa è in grado di usare in questa maniera i generi cinematografici più commerciali che ci siano (azione, horror e commedia) per urlare con tale chiarezza la propria visione del presente.

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