CINEMA TEATRO FILO



LE AVVENTURE DI ZARAFA
Un film di Rémi Bezançon, Jean-Christophe Lie.
Animazione, durata 78 min. - Francia, Belgio 2012.

All'ombra di un baobab, nel cuore dell'Africa, un vecchio saggio racconta a un gruppo di bambini la storia dell'amicizia tra il piccolo Maki, 10 anni, e Zarafa, una giraffa orfana offerta in dono dal Pascià d'Egitto al re di Francia Carlo X nel 1827 per ottenerne il sostegno contro i turchi che assediavano Alessandria d'Egitto. Si trattava del primo esemplare che raggiungeva l'Europa.

Non è mai facile raccontare la Storia ai più giovani senza cadere nella retorica e, soprattutto, senza annoiare. Lo è ancor meno quando si tratta di un avvenimento ignoto ai più e con al centro un'altra nazione. Questo film di animazione di Rémi Bezançon riesce a parlare al cuore e alla mente di bambini di ogni latitudine. Ottiene il risultato grazie alla struttura della storia che affianca in uno stesso percorso di avventura il piccolo Maki e la sua amica Zarafa. Intorno a loro si muovono personaggi comici come il venditore nel deserto Mahmoud, intraprendenti come il pilota di Mongolfiere Malaterre, avventurosi e determinati come il beduino Hassan e la sua omologa al femminile, la piratessa Bouboulina. Ognuno di loro contribuisce a far progredire una storia che viene contestualizzata all'interno di una tradizione orale che da noi sembra essere stata delegata ai media (quando non è addirittura cancellata dai videogiochi): quella dell'anziano griot che, avvalendosi di piccoli pupazzi, racconta a dei bambini una vicenda avventurosa mescolando realtà e fantasia.
È una storia, quella della giraffina Zarafa, che porta progressivamente in luce, al termine di un periglioso viaggio dal Sudan a Parigi, i vizi di un'Europa molto spesso incapace di leggere nell'Africa i segni di culture e di civiltà diverse limitandosi ad esprimere curiosità 'esotiche' destinate a durare ben poco perché rapidamente sostituite da altre 'novità'. Tutto questo viene presentato con una grafica accattivante e al contempo personale e con una leggerezza di tocco narrativo che si fa sempre più rara.


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