CINEMA TEATRO FILO

MER 17 - 16.00 / 21.00
MER 24 - 16.00 / 21.00
Qual era il segreto di Jean Vigo? È probabile che vivesse più intensamente della media della gente. Il lavoro del cinema è ingrato per il suo frazionamento. Si riprendono da cinque a quindici secondi di film poi si sta fermi per un’ora. Non si trova sul set l’occasione di eccitamento che prende uno scrittore come Henry Miller davanti al suo tavolo di lavoro. Alla ventesima pagina una specie di febbre lo prende, lo trascina e questo è formidabile, sublime forse. Sembra che Vigo lavorasse continuamente in questo stato di trance e senza perdere nulla della sua lucidità. Si sa che era già malato mentre girava i suoi due film e anche che ha girato certe sequenze di Zéro de conduite steso su un letto da campo. È naturale quindi che prevalga quest’idea dello stato febbrile in cui si trovava girando. È assolutamente possibile e plausibile. È esatto che si possa essere effettivamente più brillanti, più forti, più intensi quando si è febbricitanti. A un suo amico che lo consigliava di non stancarsi, di risparmiarsi, Vigo rispose che sentiva che il tempo non gli sarebbe bastato e che doveva dare tutto e subito. Per questo sembra plausibile che Vigo, sapendosi condannato, sia stato stimolato da questa scadenza, da questo tempo contato. Dietro la cinepresa, doveva trovarsi nello stato d’animo di cui parla Ingmar Bergman: “Bisogna girare ogni film come se fosse l’ultimo”.
(François Truffaut, I film della mia vita, Marsilio, Venezia 2003)


MERCOLEDÌ 17 GENNAIO
L'ATALANTE
(Francia/1934) di Jean Vigo (89’)
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MERCOLEDÌ 24 GENNAIO
ZERO IN CONDOTTA
(Zéro de conduite, Francia/1933, 44')
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À PROPOS DE NICE
(Francia/1930, 25’)
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LA NATATION PAR JEAN TARIS,
CHAMPION DE FRANCE

(Francia/1931, 9')

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